FIN DAI PRIMISSIMI GIORNI DI VITA IL BAMBINO PUÒ MANTENERE VIVO IL CONTATTO CON L’ACQUA;
È DIMOSTRATO CHE I BAMBINI CRESCIUTI IN QUESTO CONTESTO SONO PIÙ PRECOCI NELLE TAPPE EVOLUTIVE, PIÙ CORAGGIOSI E MOTIVATI.
IL RAPPORTO CON L’ACQUA PERMETTE DI STABILIRE UN MAGGIOR CONTATTO FISICO : IN ACQUA, IL CONTATTO PELLE-PELLE TRA BIMBO E GENITORE PERMETTE IL LIBERO FLUSSO DELLE SENSAZIONI FISICHE, DI CONOSCERSI MEGLIO E DI ACCRESCERE LE POSSIBILITÀ DI MOVIMENTO. NELL’ ETÀ NEONATALE È FONDAMENTALE FAVORIRE IL CONTATTO FISICO E IL DIALOGO TONICO: ACCOGLIERE TRA LE BRACCIA IL BIMBO, COCCOLARLO E CULLARLO.
L’attività in acqua ha inizio a 50 giorni dalla nascita e prosegue fino ai 7 anni del bambino. Due sono i percorsi proposti: per piccoli da 0 a 3 anni e da 3 a 7 anni.
Nel percorso 0/3 anni si prevede la presenza di un genitore che vive insieme al bambino la proposta educativa in acqua e crea un’alleanza educativa con l’idrochinesiologo che gestisce l’attività di gruppo. All’interno di questo percorso i bimbi vengo suddivisi in gruppi per tappe evolutive e non per competenze acquatico-motorie, in modo che la proposta didattica sia adeguata all’età e alle competenze motorie, cognitive e relazionali/affettive.
IDROCHINESIOLOGIA 0/6 MESI FASE SIMBIOTICA
- La relazione privilegiata con le figure di riferimento: diade madre-bambino
- La relazione con l’ambiente: il piacere dell’acqua
In questa fase si ha, inizialmente, un rapporto privilegiato con la madre e il dialogo tonico, che si esplicita con il contatto pelle-pelle sguardo-sguardo e anche attraverso il massaggio alimenta il flusso delle sensazioni e consolida il rapporto madre – bambino; inoltre intorno ai 6 mesi il bambino inizia a rivolgersi verso il mondo esterno facendo emergere la propria intenzionalità. L’apnea attraverso il diving reflex viene consolidata tenendo sempre in considerazione i tempi del bambino (tempo d’attesa)
IDROCHINESIOLOGIA 7/14 MESI INIZIO FASE DELLA SEPARAZIONE
- Consolidamento delle competenze in acqua, utilizzo degli ausili
- Sperimentazione delle prime autonomie
- Primi approcci di relazione con i pari.
In questa fase il bambino consolida le competenze in acqua anche attraverso l’utilizzo degli ausili. Inizia, ad agire liberamente sempre avendo come punto di riferimento il genitore (rifornimenti affettivi), la relazione con il gruppo diventa sempre più significativa. L’idrochinesiologo diventa un osservatore attento ed in modo empatico sostiene il bambino e la sua figura di riferimento.
IDROCHINESIOLOGIA 15/23 MESI FASE DELLA SPERIMENTAZIONE E DELLA COOPERAZIONE
- Utilizzo finalizzato degli oggetti
- Consolidamento della relazione con il gruppo e con la figura di riferimento
- Le prassie prendono corpo
In questa fase il bambino comincia ad avere consapevolezza del pro prio corpo e questo gli permette di percepire la propria esistenza, la sua presenza nel mondo. Il bambino attraverso gli oggetti riesce a programmare mentalmente delle azioni, a relazionarsi con i pari e con le figure di riferimento che si arricchiscono attraverso la condivisione degli obiettivi. Appare il gioco simbolico. Le prassie sono in fase di consolidamento e i movimenti sono finalizzati.
IDROCHINESIOLOGIA 24/36 MESI FASE DI CONSOLIDAMENTO DELL’INDIVIDUALITA’
- Gioco simbolico e di regole
- Autonomia completa..in acqua da soli
- Separazione, “mi stacco da mamma e papà”. Si “conclude” la fase secondaria e si va verso la fase preoperatoria (Piaget).
Il bambino anche attraverso il linguaggio esprime concetti astratti, inizia a introdurre un pensiero simbolico, da qui l’utilizzo del gioco come modalità di espressione privilegiata. La fase di separazione avviene attraverso un percorso di mediazione che vede coinvolti il genitore e l’idrochinesiologo.
IDROCHINESIOLOGIA 3 –7 ANNI (PRIMA INFANZIA)
In questo percorso i bimbi non entrano più in acqua con il genitore ma con il gruppo dei pari e l’idrochinesiologo. Lo spazio d’acqua diventa più grande e permette di sviluppare maggiormente l’esplorazione e la motricità globale.
- Le fascie d’età sono: 3/4 anni – 4/5 anni – 5/6 anni – 6/7 anni
- La didattica attraverso il gioco finalizzato: “apprendo giocando”
- La relazione attraverso la consapevolezza di sé e dei propri limiti.
- Gli schemi motori
È una fase in cui il bambino diventa soggetto del processo educativo, l’idrochinesiologo diventa un punto di riferimento indispensabile e crea le situazioni, attraverso il gioco, organizzando le sue esperienze. Predispone il contesto/spazio che sia di stimolo agli obiettivi da perseguire in acqua: coscienza e padronanza del proprio corpo nell’elemento ed educare alla motricità di base.